Organizzatore di Eventi, colui che “Sa di non sapere”
“Io so di non sapere”
Prendo umilmente in prestito questa citazione dell’importante Socrate per dare il titolo a quest’articolo, con il quale facciamo un piccolo passo in avanti per capire come un Organizzatore di Eventi dovrebbe approcciarsi al proprio lavoro con professionalità e passione.
Se partissimo dall’assunto di quanto scritto nel titolo, verrebbe da scappare a gambe levate!!! Chi affiderebbe l’Organizzazione di un Evento a chi dichiara apertamente di “non sapere”?
Follia pura ma……
Comprendiamo più a fondo le logiche dell’Organizzatore di Eventi.
Gli Eventi, che nello specifico possono essere chiamati feste, banchetti, cene, gala, anniversari, compleanni, feste di laurea, concerti e chi più ne ha più ne metta, possono essere definiti come una forma di divertimento “Creato” , “Organizzato”, e aggiungo io, “Seriamente“.
Adoro questa apparente contraddizione di termini “divertire, seriamente”, da un lato perché rappresenta perfettamente FA Eventi, dall’altro perché quella virgola crea un equilibrio perfetto.
Tornando alle nostre parole “Evento Creato” ed “Evento Organizzato”, perché dichiaro apertamente di “sapere di non sapere”?
Provate a pensare un attimo.
Ad alcuni di voi sarà capitato di partecipare ad Eventi che si ripetono (mensilmente, annualmente ecc.).
Vi è mai capitato di tornare a casa e dire (se siete coraggiosi) o pensare (se siete un po’ più timidi) “fighissima quella festa, bellissima quella iniziativa, fantastico quel gala ma… è sempre la solita solfa : )?
Dai su, tanto non vi sente nessuno, lasciatevi andare.
Ma scusate, che cosa è successo? Com’è possibile che da un lato vi siate divertiti e dall’altro vi siate annoiati? Come mai, pur avendo cenato divinamente, state pensando di tirare pacco la prossima volta?
Probabilmente avete testato, inconsapevolmente, che un’ottima Organizzazione di Eventi non è sinonimo di benessere garantito e della cristallizzazione di un buon ricordo.
Perché accade questo negli eventi?
Spesso, molto spesso, tutti noi pensiamo di conoscere molto bene il nostro lavoro, a tal punto da arrivare a dire “più di così non si può fare” oppure “non svegliamo il can che dorme” o, ancor peggio, “abbiamo sempre fatto così”.
Ma siamo convinti che questa sia la strada giusta, quella che porterà ad un risultato organizzativo che lasci il segno positivo nel tempo?
L’esperienza insegna che, oltre a curare l’Organizzazione, la parte operativa pura ovvero l’effetto, è necessario soprattutto lavorare sulle cause, sulle motivazioni, sul perché si fa qualcosa e sul fatto che dovrà essere unica.
“Sapere di non sapere” ci permette sempre di fare le cose come se fosse la prima volta, ma con la saggezza di sempre, ci permette di guardare “Oltre” per essere sempre nuovi.
Perché è bello “sapere di non sapere”?
Perché per l’Organizzatore di Eventi è il miglior punto di partenza, sempre!
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