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Intelligenza emotiva: di che cosa si tratta?

Non scenderò in tecnicismi che non mi competono ma cercherò molto semplicemente di spiegare l’intelligenza emotiva sulla base della mia esperienza con lo scopo di accendere un po’ di curiosità in voi.

Credo moltissimo che la formazione sia un aspetto fondamentale in qualsiasi ambito.

La mia esperienza ventennale in azienda mi ha dato l’opportunità di acquisire moltissime conoscenze gestionali e di applicarle poi sul campo quotidianamente.

Ho preso coscienza negli anni che se una qualsiasi azione o un qualsiasi comportamento viene eseguito in dieci modi diversi, darà dieci modalità di risposta diverse con altrettanti dieci risultati diversi.

Bisogna usare quello giusto.

Un’azienda, sia essa di piccole, medie o grandi dimensioni, è nella quasi totalità dei casi, l’unione di due fattori:

• chi pensa e realizza il prodotto.
• Il prodotto.

La dolce armonia tra questi due fattori determina uno stato di equilibrio che rende l’azienda sana.

Stiamo vivendo una nuova era, un’era in cui non è più solo sufficiente avere competenze e titoli di studio di ottima qualità, ma è necessario utilizzare nuove modalità di approccio che ci assicurino resistenza allo stress, resilienza ma soprattutto una gestione delle relazioni più raffinata e sana.

Perché quindi entra in gioco l’intelligenza emotiva?

E’ stato dimostrato palesemente che non è la nostra razionalità a guidare le nostre decisioni, bensì la nostra emotività.

Allora quali sono le competenze richieste oggi per essere persone migliori?

1) Riconoscere il modo in cui le emozioni influiscono su di noi

2) Essere consapevoli dei propri pregi e difetti

3) Avere fiducia in sé stessi

4) Avere capacità di autocontrollo

5) Dimostrarsi persone che ispirano fiducia

6) Essere aperti alle novità

7) Essere motivati dalla propria attività professionale

8) Essere in grado di comprendere le esigenze altrui

9) Essere capaci di valorizzare i propri collaboratori

10) Essere persuasivi

Quindi…

A leggere tutto questo verrebbe da dire: ma allora le competenze tecniche dove vanno a finire?

Ho studiato molti anni per niente? …

No tranquillo, nulla di tutto ciò.

Le competenze tecniche oggi vengono semplicemente date per scontate. La normale evoluzione degli studi psicologici ci ha fatto rendere conto che le sole competenze tecniche non sono più sufficienti se non sono suffragate da una buona intelligenza emotiva.

Vi riporto un semplice dato.

Sapete quante esperienze emotive si vivono al giorno nella nostra vita? Almeno 500…

Per fortuna non sono tutti spauracchi, altrimenti le cardiologie sarebbero over busy!

Quello di cui non ci rendiamo conto è che noi siamo consapevoli solo in parte di queste 500 esperienze. Provate a immaginare di riuscire a riconoscerle e gestirle tutte!

Se analizziamo la cosa in ambito aziendale, ad esempio, si è stimato che un team di persone con una buona intelligenza emotiva può portare ad un miglioramento delle performance aziendali anche del 70%.

Non solo nel lavoro…

E la cosa ancor più meravigliosa sapete qual è? Tutto si riflette anche nelle nostre vite quotidiane!

Sapere cosa sentiamo e perché lo sentiamo, gestire le emozioni stressanti e individuare le emozioni positive, riconoscere ed empatizzare con le emozioni altrui, lavorare efficacemente, risolvere conflitti, ispirare e motivare: tutto questo può renderci migliori perché essere migliori si può! E lo sviluppo dell’intelligenza emotiva ce lo insegna.

In conclusione, desidero fare un ringraziamento davvero speciale allo psicologo del lavoro, vignettista e comico Dott. Federico Dalla Rosa, in arte Fred, il quale mi ha ispirato nello scrivere questo articolo. Fred ha fondato molti dei suoi studi sull’intelligenza emotiva e, in particolare, ha creato un metodo di insegnamento per aziende e privati, unico nel suo genere: imparare a sviluppare l’intelligenza emotiva divertendosi!